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PASSAPORTI MTS: MARCO FERRARA

MARCO FERRARA

NOME: Marco

COGNOME: Ferrara

ANNO DI DIPLOMA: 2011

DAL MUSICAL AL POP: Sono sempre stato affascinato fin da piccolo dal fascino orientale, dall’ animazione alla musica coreana e giapponese cosí ho deciso di fare le valigie e tentare una carriera nel paese dei miei sogni! Anche qui canto, ballo e recito.. Solo in un altra lingua!

IL TUO SPETTACOLO PREFERITO: Rent

SOGNO NEL CASSETTO: Lo sto vivendo..ma spero di fare sempre meglio!

IL MOMENTO PIU’ BELLO IN ACCADEMIA “MTS”: Decisamente lo spettacolo di diploma ” Spring Awakening “

IL MOMENTO PIU’ DIFFICILE IN ACCADEMIA “MTS”: Direi i primi mesi.. Il mio corpo non era abituato a tutta questa attività fisica.. Ah! E le ore di acrobatica.. Il mio corpo probabilmente non si abituerà mai a quello!

IL BELLO DI LAVORARE IN ITALIA: Impararsi un copione in italiano è decisamente più facile e poi sicuramente poter vedere la mia famiglia e amici.

IL BRUTTO DI LAVORARE IN ITALIA: Sicuramente possibilità di lavoro estremamente più limitate e budget molto più ridotti.

IL BELLO DI LAVORARE ALL’ESTERO: Per quanto mi riguarda, qui ho la possibilità di lavorare molto in televisione, un mondo molto diverso dal teatro ma dal quale sto imparando davvero tanto. Inoltre in Corea ci sono molte piu possibilità e sbocchi artistici.. Al di là del musical per esempio qui anche i ballerini hip hop possono vivere senza insegnare ma facendo da ballerini per cantanti o spettacoli teatrali incentrati sull’ hip hop e la break dance.. Cosa impensabile per un ballerino di hip hop italiano.

IL BRUTTO DI LAVORARE ALL’ESTERO: Soprattutto in Asia la differenza di cultura.. sul lavoro qui ci sono un sacco di etichette che bisogna conoscere e rispettare, soprattutto verso le persone piu “anziane” ( anche un solo anno in piu! )..e poi la lingua che non essendo una lingua latina è completamente diversa dalla nostra, dalla grammatica al vocabolario.

UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A: Sicuramente MTS che mi ha dato le basi, su cui poi ho lavorato in questi anni ma soprattutto alla mia fantastica famiglia che ha creduto in me, mi ha lasciato “emigrare” e mi ha supportato per tutto questo tempo.

UN ANEDDOTO: La prima audizione che ho fatto per la Corea l’ho fatta in Inghilterra.. Senza dire niente a mio padre, che era contrario all’inizio. Meno male che sono tornato con un esito positivo.

COSA CONSIGLIERESTI AI GIOVANI CHE VOGLIONO INTRAPRENDERE QUESTO MESTIERE: Continuare a studiare, studiare e studiare. Sentirsi “arrivati” è il primo passo verso il fallimento. Essere umili ma coscienti delle proprie capacità e saperle sfruttare al meglio durante le audizioni senza MAI paragonarsi agli altri, ogni persona è diversa e non esiste la perfezione. Se ne avete la possibilità ovviamente consiglio caldamente anche un esperienza all’ estero per arricchire il vostro bagaglio artistico ma soprattutto culturale.

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